L'articolo racconta:
"No Adsl? Ahi ahi ahi! Il grido di dolore di quanti non sono raggiunti da internet veloce potrà finalmente estinguersi. È stato lanciato in orbita KaSat, un satellite dedicato esclusivamente a garantire connettività rapida a chi abita in zone ancora "scoperte". KaSat è stato sparato in orbita dal poligono di Baykonur, in Kazakistan e ha già terminato le manovre di circolarizzazione a 36mila chilometri sul piano equatoriale.
Dietro l'iniziativa c'è Eutelsat, una società europea - che ha bruciato sul tempo i rivali americani che stanno preparando un modello analogo da lanciare entro la fine del 2011 - che si occupa già di gestire le comunicazioni spaziali della UE attraverso 26 satelliti. KaSat - secondo Eutelsat - è il satellite che offre la più alta capacità di trasmissione al mondo. Un risultato ottenuto attraverso l'utilizzo di nuove frequenze più elevate: sulla banda Ka (20-30 GHz, di qui il nome del veicolo spaziale) piuttosto che su quella Ku (12-18 GHz), che rappresentava lo standard, di fatto ampiamente superato, con una capacità 35 volte superiore.
Il processo di ricetrasmissione (3,6 Mbit in download e 384 kbit in upload per singolo utente, reali e costanti in ogni circostanza) è attivo su 82 spot, ciascuno esteso quanto la Lombardia, che in totale coprono l'area mediterranea nella sua totalità.
Per utilizzare la banda di KaSat (i cui servizi dovrebbero essere disponibili a partire da maggio) bisognerà dotarsi di un kit composto da un'antenna parabolica di 70 centimetri e un modem (300 euro di costo complessivo) e sottoscrivere un abbonamento da una trentina di euro mensili (Eutelsat ha già preso accordi con FASTWEB e altri distributori). I prezzi sono destinati comunque a scendere entro i quindici anni previsti di durata del servizio, con il costo per megabit che potrebbe ridursi fino a otto volte quello attuale.
Grazie a KaSat, la connessione a banda larga arriverà quindi anche nelle aree fuori dalla portata dell'Adsl (quelle rurali e montane), una situazione di disavanzo che al momento riguarda circa il 12% delle famiglie italiane. "
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